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Nuova terapia per infezioni batteriche o virali

Tizio Caio at Sempronio.it
Sun Nov 16 08:59:20 EST 2003


NUOVA TERAPIA PER INFEZIONI BATTERICHE O VIRALI, E PER LA LEUCEMIA

NOTA: Nonostante le cellule già infettate dai virus non vengono rimosse
questo apparecchio porterebbe i valori della viremia quasi a zero; E' ovvio
che rimuovendo i virus liberi nel sangue, il numero di cellule che ogni
determinato periodo di tempo vengono distrutte dai virus diminuirebbe.

RIASSUNTO:
L'apparecchio filtravirus, simile all'emodializzatore, permette, con due
filtri tubolari oppure due centrifughe, di rimuovere dal sangue solo il tipo
di cellule o virus desiderati. Può essere impiegato per malati di Aids:
Riducendo la viremia il numero di linfociti aumenterebbe; Per qualsiasi
infezione virale: Riducendo la viremia il numero di cellule distrutte
diminuirebbe dando il tempo all'organismo di sviluppare anticorpi; Per
setticemie causate da batteri resistenti agli antibiotici; Per la leucemia:
Riducendo periodicamente il numero di leucociti. Funzionamento
dell'apparecchio: La prima centrifuga separa tutti i corpi più densi, la
seconda, tutti i corpi meno densi di quelli che si vuole rimuovere, lo
stesso discorso è fatto con i filtri: Il primo filtro separa tutti i corpi
più grandi, il secondo filtro, tutti i corpi più piccoli dei virus.

NOTA: L'apparecchio può essere regolato per rimuovere dal sangue o solo i
virus, o solo i batteri, o solo i globuli bianchi.

NOTA:
Questa terapia può essere eseguita contemporaneamente alle altre. Non è
necessario l'intervento di anastomosi che viene eseguito per la dialisi
renale, se necessario si può aumentare la portata di sangue che fluisce
nell'apparecchio usando più aghi contemporaneamente per prelevare e
reimmettere il sangue nell'apparato circolatorio.

IMPORTANTE:
Anche quando l'apparecchio verrà utilizzato per pazienti infetti da virus
che non si diffondono per via aerea, è importante evitare, durante il
procedimento di pulizia dell'apparecchio, di respirare le particelle virali
che inevitabilmente si diffonderanno nell'aria, quando verrà aperta la
valvola posta all'estremità del secondo filtro o della seconda centrifuga.
Consiglierei di costruire l'apparecchio con sterilizzatore incorporato.

NOTA: Per poter separare dal sangue il plasma privo della parte corpuscolata
e per poter separare successivamente i microorganismi dal plasma si possono
usare due filtri tubolari oppure due centrifughe. Un'apparecchio che
utilizza i filtri e molto semplice da costruire ed economico ma lento,
mentre un'apparecchio che utilizza le centrifughe è molto più veloce ma
rende più difficile e costosa la sua costruzione; Inoltre regolando
opportunamente la velocità di rotazione delle due centrifughe e possibile
raccogliere nella seconda centrifuga solo il tipo di cellule desiderate
separandole dal sangue del paziente; Tale regolazione può venire effettuata
automaticamente permendo su appositi tasti. L'apparecchio può quindi essere
regolato per rimuovere dal sangue solo i globuli bianchi, riducendo così
temporaneamente il loro numero e consentendo di salvare la vita dei pazienti
affetti da leucemia.


APPARECCHIO CON I FILTRI:

Il sangue, prelevato da una vena, è portato attraverso un catetere nel primo
tubo-filtrante, per mezzo di una pompa, per poi essere reimmesso
nell'apparato circolatorio del paziente.

Il primo tubo-filtrante consiste in un lungo sottile tubo le cui pareti sono
costituite da materiale poroso che non lascia passare la componente
cellulare (globuli rossi, bianchi, piastrine) ma lascia passare il plasma
che viene raccolto nella cavita tubolare del rivestimento esterno del primo
tubo-filtrante e, aspirato per mezzo di una debole pompa (che accelera
debolmente la velocità del passaggio) in un secondo tubo-filtrante; Per
evitare di danneggiare gli elementi corpuscolari del sangue il primo
tubo-filtrante deve essere molto lungo e quindi ripiegato su se stesso.

Il secondo tubo-filtrante è costituito da un tubo molto più lungo e sottile
del primo per aumentare la sua superficie filtrante ed accelerare il
passaggio. Questo secondo tubo-filtrante è ad una sua estremità collegato
alla cavita tubolare del rivestimento esterno del primo tubo-filtrante,
mentre l'altra sua estremità è collegata ad una valvola che rimane chiusa
durante il funzionamento e servirà poi a ripulire il filtro. In questo modo
con la valvola chiusa tutto il plasma passerebbe attraverso il filtro mentre
le particelle virali vi rimarrebbero intrappolate. Tutto il plasma viene
raccolto nella cavita tubolare del rivestimento esterno del secondo
tubo-filtrante e riunito alla componente cellulare uscente dal primo tubo
(tale componente non viene privata del plasma) per poi essere reimmesso
nell'apparato circolatorio del paziente.

Più precisamente il plasma purificato dal virus attraversa un tubo che si
ramifica e inserisce tutte le sue ramificazioni ad intervalli regolari nel
primo tubo-filtrante; In tal modo è possibile aumentare la percentuale di
plasma raccolta dal primo tubo-filtrante senza ridurre per far cio la
percentuale di plasma del sangue che passa per il primo tubo.

L'ideale sarebbe creare una corrente di plasma che si sposta dal centro del
primo tubo-filtrante alle sue pareti in modo che il plasma già filtrato
(quindi privo di virus) spinga quello ancora da filtrare verso le pareti del
tubo-filtrante, in questo modo vengono spinti verso le pareti non solo i
virus ma anche la componente cellulare, ma questo problema è facilmente
risolvibile modificando opportunamente la forma del primo tubo-filtrante; Se
funziona si riuscirebbe a filtrare il 100% del plasma in un solo passaggio;
Si può provare in questo modo: Il primo tubo-filtrante è formato da tre
strati: Un tubo di materiale poroso in cui viene immesso il plasma già
filtrato (senza virus) avente la funzione non di filtrare ma di diffondere
uniformemente il plasma per tutta la sua lunghezza, circondato da un'altro
filtro che si lascia attraversare dal plasma ma non dalla parte corpuscolata
del sangue, circondato a sua volta dal rivestimento del tubo dove si
raccoglie il plasma separato dalla sua parte corpuscolata ma contenente i
virus.

Il secondo tubo-filtrante, realizzato con membrane colloidali o altro, deve
trattenere solo i virus (che sono in media 1/1000 più piccoli di un
batterio) ma lasciar passare tutte le altre molecole (perfino il più piccolo
virus è più grande della maggior parte delle molecole); Tutti i corpi più
grandi dei virus sono invece trattenuti dal primo tubo-filtrante.

L'apparecchio che contiene il tutto, va riscaldato alla temperatura
corporea. I filtri (sostituibili) possono essere ripuliti aprendo la già
citata valvola posta all'estremità del secondo filtro e facendo circolare
acqua nell'apparecchio.

Il vero problema è che più i pori del filtro sono piccoli e più tempo
occorre al fluido per attraversarli, quindi occorre escogitare ogni trucco
per aumentare il più possibile la velocità del filtraggio del plasma: Una
pompa potrebbe aumentare debolmente la pressione del plasma sul filtro,
contemporaneamente un'altra pompa potrebbe aspirare il plasma filtrato. Il
secondo tubo-filtrante può essere chiuso alle sue estremità assumendo forma
di ciambella o toro (ripiegato su se stesso), in questo modo un'ulteriore
pompa può imprimere al liquido da filtrare un continuo e rapido movimento
all'interno della ciambella. Si può ridurre il più possibile lo spessore del
filtro per virus, e rivestirlo con un'altro filtro avente pori più grandi ma
più robusto, per mezzo del quale il filtro per virus potrebbe reggere
pressioni maggiori senza rompersi. Si può aumentare di qualche grado la
temperatura del plasma durante la filtrazione per poi riportarla a quella
originaria se questo non causa danni alle proteine e agli anticorpi in esso
contenuti.


APPARECCHIO CON LE CENTRIFUGHE:

Il sangue, prelevato da una vena, è portato attraverso un catetere nella
prima centrifuga, per mezzo di una pompa, per poi essere reimmesso
nell'apparato circolatorio del paziente.

La velocità di rotazione della prima centrifuga è sufficiente per spostare
verso le sue pareti tutti i corpi aventi densità maggiore dei corpi che si
vuole rimuovere, ma non è sufficiente per spostare anche i corpi che si
vuole rimuovere oltre che tutti gli altri corpi meno densi di questi, i
quali rimangono pressoche diffusi uniformemente nella zona centrale della
prima centrifuga. Nella prima centrifuga vi è un tubo che aspira il liquido
dalla sua zona centrale e lo conduce in una seconda centrifuga.

Questa seconda centrifuga è ad una sua estremità collegata al tubo che
aspira il liquido dalla zona centrale della prima centrifuga, mentre l'altra
sua estremità è collegata ad una valvola che rimane chiusa durante il
funzionamento e servirà poi a svuotare la centrifuga.

Il liquido che giunge nella seconda centrifuga è privo dei corpi più densi
di quelli che si vuole rimuovere. Questa seconda centrifuga ruotando più
velocemente della prima centrifuga, permette di spostare verso le sue pareti
i corpi più densi presenti nel liquido, propio quelli che si vuole
rimuovere, ma la velocità non è sufficente per spostare anche tutti gli
altri corpi meno densi, i quali rimarranno pressoche diffusi uniformemente
nella zona centrale della seconda centrifuga. In questa seconda centrifuga
vi è un tubo che aspira il liquido dalla sua zona centrale e lo conduce
nella prima centrifuga, nella quale si riunirà al liquido in essa presente
per poi essere reintrodotto nell'apparato circolatorio del paziente.

La prima centrifuga, se di forma cilindrica con estremita coniche, dovrebbe
formare una zona di plasma privo della parte corpuscolata, non solo al
centro del cilindro ma anche distanziata da i due tubi che posti alle due
estremità coniche del cilindro, permettono di immettere e raccogliere il
sangue; Dall'interno di tali tubi, vengono fatti giungere nella zona
centrale della centrifuga gli altri due tubi che aspirano e reimmettono il
plasma nella zona centrale di questa. La centrifuga cilindrica con estremità
coniche ruota poggiando su i due tubi che gli fanno da perno ma che non
ruotano. La centrifuga ruota e poggia sui due tubi per mezzo di un
cuscinetto a strisciamento che garantisce il movimento rotatorio e impedisce
al liquido di fuoriuscire dalla centrifuga. Il tubo è in acciaio mentre il
cuscinetto a manicotto è in lega antifrizione, tra i due non vi è un liquido
lubrificante o si può usare un liquido lubrificante non tossico; Siccome
l'attrito tra le due superfici genera calore occorre un potente sistema di
raffreddamento, magari con un fluido refrigerante, ma che raffreddi solo la
piccola zona della parete esterna della centrifuga sotto la quale si trova
montato l'anello in lega antifrizione. Per evitare che la parte corpuscolata
del sangue si intrufoli trà l'anello in lega antifrizione (che ruota) e il
tubo d'acciaio (fermo) e quindi si degradi si può adottare questa soluzione:
Un tubo che si allaccia ad uno dei tubi che trasporta il plasma privo della
parte corpuscolata, coinvoglia e fa fuoriuscire il plasma in prossimità del
cuscinetto in modo da creare una corrente di plasma che parte da molto
vicino al cuscinetto e si disperde nella centrifuga, in tal modo la parte
corpuscolata viene sempre respinta dal cuscinetto e non si degrada.
L'apparecchio che contiene il tutto, va riscaldato alla temperatura corporea
e può essere ripulito facendo circolare acqua nell'apparecchio. Può dover
essere necessario aumentare la velocita del sangue che passa attraverso la
prima centrifuga, ed ovviamente non si può aumentare la velocità con la
quale il sangue viene prelevato e reimmesso nell'apparato circolatorio del
paziente; per ovviare a questo inconveniente si può adottare questa
soluzione: I due tubi di gomma che prelevano e reimmettono il sangue
nell'apparato circolatorio del paziente vengono collegati ad un'altro tubo
che è chiuso alle sue estremità assumendo la forma di toro o ciambella, in
questo modo una pompa può far muovere il sangue dentro questa ciambella ad
una velocita molto superiore a quella con la quale il sangue viene prelevato
e reimmesso nell'apparato circolatorio del paziente. E la prima centrifuga è
collegata a questo tubo toroidale.


ESEMPIO DI RIMOZIONE GLOBULI BIANCHI:
La velocità della prima centrifuga puo essere regolata per spostare verso le
sue pareti tutti i corpi più densi dei globuli bianchi creando così al suo
interno una zona centrale in cui siano presenti solo i globuli bianchi e
corpi meno densi di questi. Da questa zona centrale il materiale viene
condotto in una seconda centrifuga regolata ad una velocità tale da spostare
verso le sue pareti solo i globuli bianchi creando così al suo interno una
zona centrale priva di globuli bianchi e in cui siano presenti tutti gli
altri corpi meno densi. Questo dimostra che regolando opportunamente la
velocità di rotazione delle due centrifughe e possibile raccogliere nella
seconda centrifuga solo il tipo di cellule desiderate separandole dal sangue
del paziente.
la regolazione delle velocita delle centrifughe e quindi il tipo di cellule
o virus da rimuovere può essere eseguita automaticamente permendo su
appositi tasti.






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